un profondo e inarrestabile cambiamento

Reintrecciamo
la comunità

Rivolto a chi ha bisogno

Un progetto quotidiano

Nel 2020 le persone all’interno e all’esterno delle nostre organizzazioni cooperative hanno sperimentato una situazione di difficoltà che ha portato alla luce degli aspetti fragili al loro interno.

Questa esperienza ha segnato profondamente le vite di ognuno di noi dando inizio a un profondo e inarrestabile cambiamento sia
nella vita privata che nel lavoro.

una comunità in azione

1, 100, 1000 progetti insieme

Questo progetto è rivolto alle persone di cui ci prendiamo cura quotidianamente e che incrociamo sia durante il nostro lavoro che nella vita di tutti i giorni:
bambini-ragazzi_600

Bambini e ragazzi

Bambini e ragazzi che partecipano alle nostre attività e si ritrovano ad affrontare la didattica a distanza oltre che ad avere difficoltà o disturbi di apprendimento. Questi bambini sono il nostro futuro!
handicap_600

Persone con disabilità

Persone con disabilità che frequentano i centri diurni e residenziali e che ogni giorno vivono e arricchiscono le nostre comunità portando la loro originalità e la loro simpatia.
family_600

Famiglie

Famiglie con difficoltà economiche e sociali: in comunità dove le persone non sono felici, nessuno è felice!
social-help_600

Lavoratori

Lavoratori che sono sottoposti quotidianamente a rischio sanitario: sono coloro che durante il periodo del lockdown si sono presi cura dei più fragili ed esposti a questa pandemia senza mollare mai. Oggi sono chiamati ancora ad agire vicino a tutti noi ed è nostro dovere sostenerli in ogni modo possibile.
gestire i cambiamenti

imparare a prendersi cura del prossimo

Le misure di prevenzione e di diminuzione del contagio, oltre al senso di isolamento e la perdita di fiducia che le persone percepiscono, hanno prodotto disuguaglianze soprattutto nella comprensione del fenomeno della pandemia e delle accortezze da adottare dal punto di vista della sicurezza sanitaria e nell’utilizzo delle tecnologie.

Per poter continuare a stare vicino a chi sta vivendo momenti di difficoltà abbiamo bisogno di attrezzarci e imparare a gestire i cambiamenti che questa situazione nuova e complessa ci presenta. In questo modo cresceranno le organizzazioni e con loro le comunità in cui operano rendendoci tutti più forti.

Siamo certi che si possa attivare questo cambiamento se tutta la comunità continua a prendersi cura del prossimo e a mettere in pratica il senso di vicinanza che stiamo sperimentando durante la pandemia.

sociale

“Socializzare in sicurezza”

Le persone hanno bisogno di condividere attività ed esperienze di vita, confrontarsi con gli altri e dialogare per crescere e conoscersi.

Uniti siamo più forti e più felici.

Per operare contenendo i rischi sanitari e rendendo i nostri spazi sicuri e accoglienti per le persone che li vivono e per permettere ai bambini e ragazzi di frequentare la scuola e le attività ricreative abbiamo bisogno di dispositivi di sicurezza, prodotti e attrezzature per l’igiene e per la sanificazione.

tecnologia

“Essere connessi per non essere esclusi”

Le persone con disabilità e i minori delle famiglie più svantaggiate hanno subito le maggiori conseguenze dal lockdown soprattutto per mancanza di relazioni e difficoltà di apprendimento.

C’è bisogno di essere connessi per non essere esclusi e quindi di avere l’opportunità di utilizzare strumenti tecnologici adeguati per: seguire le lezioni scolastiche a distanza, parlare con i propri operatori/amici/famiglie se costretti a casa, essere supportati in caso di disturbi specifici.

formazione

“Liberi di imparare”

“Non ho mai insegnato nulla ai miei studenti; ho solo cercato di metterli nelle condizioni migliori per imparare”
Albert Einstein (scienziato)

Tutti noi ci siamo trovati impreparati ad affrontare il cambiamento e abbiamo dovuto riadattarci. Abbiamo però capito che il cambiamento è una condizione stabile per l’evoluzione dell’uomo e non è sempre solo un fallimento, una delusione e una fatica, ma un’occasione di apprendimento.

Le famiglie con difficoltà e le persone con disabilità hanno meno strumenti e possibilità per «stare al passo», perciò nasce la necessità di maggior formazione e di momenti di incontro utili per imparare a gestire il rischio sanitario e ad utilizzare al meglio le tecnologie.